25/30 settembre 2018: le giornate della sovranità alimentare e dell’ambiente

Reportage di Patrizia Mancini in collaborazione con Hamadi Zribi

C’è una questione in Tunisia che è poco conosciuta e dibattuta al di fuori degli ambienti specializzati, e alla quale scarsa  attenzione hanno dedicato le scienze sociali e la stessa politica: la questione agricola con la problematica ad essa connessa della gestione e protezione delle risorse locali e dell’ambiente. Per questo motivo, secondo le parole di Habib Ayeb, geografo e documentarista, è nato l’OSAE, l’Observatoire de la souveranité alimentaire et de l’Environnement.

Fra gli scopi principali dell’associazione vi sono la produzione e accumulazione di conoscenza al fine di aprire il dibattito sulla questione sociale legata all’agricoltura, sia all’interno della sfera accademica che nella società civile e per la difesa del diritto fondamentale di cittadini e delle cittadine alla sovranità alimentare. Tunisia in Red ha già affrontato diffusamente queste tematiche attraverso interviste (“Ambiente e diritti economici e sociali” , “Risorse naturali e sovranità alimentare” , “Jemna , ou la résistance d’une communauté dépossédée de ses terres agricoles”, “Intervista a Habib Ayeb sul documentario Coucous “) e cercando di diffondere il documentario “Couscous- i semi della dignità” di Habib Ayeb nei circuiti italiani, dopo averne curato la traduzione dei sottotitoli in italiano. Abbiamo anche parlato, già nel 2014, del problema ambientale a Gabes con la pubblicazione dell’intervento del professor Bernardo Severgnini ad un convegno organizzato dall’Università locale : “L’agonia chimica di Gabes, sepolta da inquinamento e menzogne”.

Per questo motivo ci è sembrato più che naturale partecipare alle cinque giornate della sovranità alimentare e dell’ambiente che l’associazione ha organizzato dal 25 al 30 settembre 2018, invitando ricercatori, studenti e attivisti della società civile a entrare nel vivo della tematica, attraverso una viaggio a tappe in alcuni luoghi emblematici della Tunisia per quanto riguarda i saperi dei piccoli contadini e la loro resistenza, la loro difficoltà nell’accesso alle risorse, come ad esempio all’acqua, confrontando la loro realtà con quella delle politiche agricole e industriali imposte dall’intervento coloniale francese prima e in seguito, senza soluzione di continuità, da quelle dei governi post-indipendenza, compresi quelli nati dopo la rivoluzione.

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Source : http://www.tunisiainred.org/tir/?p=7718

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